Gestione sistemi ventilazione meccanica controllata e coronavirus: 4 indicazioni essenziali
In questo periodo di emergenza, i principali istituti a livello internazionale - come Ashrae, Aicaar, Rehva e ISS - hanno emanato diverse linee guida relative alle misure per orientare ad una più consapevole e responsabile gestione dei sistemi di ventilazione meccanica. Nel documento stilato dal Consorzio Q-rad è possibile visionare tutti i punti trattati. Di seguito riportiamo i quattro consigli principali sui quali tutti gli istituti sono concordi:
- Aumentare la portata di ventilazione di aria esterna e diminuire il numero di persone negli ambienti
- Disabilitare la DCV (demand control ventilation), cioè la modulazione della portata di aria esterna durante la giornata in relazione alle condizioni ambientali. Far funzionare il sistema di ventilazione alla portata massima.
- Lasciare il sistema di ventilazione acceso il più a lungo possibile, possibilmente 24/7
- Disattivare il ricircolo
L’
aumento della portata di ventilazione di aria esterna è fondamentale, ma è importante prestare attenzione nelle aree in cui l’aria esterna è fortemente inquinata.
Il consiglio - nel caso di impianti a portata variabile - è quello di farli
funzionare sempre alla portata massima, possibilmente 24/7.
L’aumento della portata di ventilazione, unito alla
diminuzione del numero di persone negli ambienti potrebbe favorire la diluizione del virus.
Eliminare quindi la funzione di
ricircolo negli impianti che ne sono provvisti.
Su questo tema ci sono alcune eccezioni. AiCARR, ad esempio, nel caso di impianti a tutt’aria a servizio di un unico ambiente, ritiene che il ricircolo andrebbe chiuso unicamente per aumentare la portata d’aria esterna di rinnovo e comunque, laddove ciò non fosse possibile per la conformazione dell’impianto (es. rooftop) , la presenza del ricircolo dell’aria ambiente non aumenterebbe il rischio di contagio.