COLLAUDO IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE
Nel caso del collaudo di impianti di distribuzione, la norma di riferimento è la UNI EN 806.
Questa tipologia di collaudo prevedere essenzialmente tre fasi:
verifica della tenuta, test di pressione e lavaggio. Percorriamole insieme una ad una.
1. VERIFICA DELLA TENUTA
Prima di effettuare il test di pressione è essenziale accertarsi che tutti i raccordi siano stati pressati correttamente.
Inoltre bisogna tenere conto della differenza di temperatura tra il tubo e l’acqua utilizzata per la prova (nel caso di test ad acqua). Nello specifico, una variazione di temperatura di 10°C può provocare una variazione di pressione di circa 0,5 -1 bar. Di conseguenza è necessario stabilizzare le temperature prima della misurazione.
Per procedere al collaudo occorre prima di tutto sfiatare le tubazione facendo circolare acqua all’interno e favorendo lo spurgo dell’aria tramite le valvole di sfiato.
Successivamente l’impianto verrà riempito gradualmente evitando eccessive sollecitazioni che potrebbero causare danni alle tubazioni o lesioni alla struttura dell’edificio.
2. TEST DI PRESSIONE
Esistono essenzialmente due tipologie di test di pressione, a seconda del materiale utilizzato (acqua, aria o gas).
> Test di pressione con acqua
Questa tipologia di test può essere effettuata solo in presenza di determinate condizioni, scopriamole insieme.
- I componenti utilizzati per il riempimento non devono compromettere la qualità dell’acqua potabile;
- Per la prova di pressione deve essere utilizzata acqua filtrata;
- I filtri devono soddisfare i requisiti della norma UNI EN 13443-1;
- Se la differenza tra la temperatura ambiente e quella del fluido di prova è superiore a 10°C, è necessario aspettare 30 min prima di effettuare la prova.
Nel corso della prova è necessario eseguire un controllo visivo per la corretta individuazione delle perdite. In questa fase entra in gioco la funzione Leak-Free dei racconti Wavin Tigris M1, M5 e K1 che permette di individuare facilmente le giunzioni non correttamente pressate.
La pressione di prova deve corrispondere alla pressione di progetto massima x 1,1, come indicato dalla norma UNI EN 806 - 4; mentre il tempo di prova è di circa mezz’ora.
Alla fine della prova occorre ridurre la pressione di 0,5 volte rispetto a quella iniziale e riprendere la prova a tale pressione per altri 30 min. Qualora dovesse verificarsi una caduta di pressione sarà necessaria un’ispezione del sistema per rintracciare ed eliminare la perdita. Successivamente è essenziale ripetere la prova.
> Test di pressione con Aria compressa o Gas Inerte
Sono due condizioni in presenza delle quali può essere effettuato questo tipo di test di pressione:
- Qualora siano necessari requisiti di igiene più severi, come nel caso di strutture ospedaliere, istituti pubblici o geriatrici, in cui è fondamentale evitare la presenza di acqua ed eventuali stagnazioni che favoriscono la proliferazione di batteri pericolosi, come quelli della Legionella.
- Nel caso in cui vi sia un rischio di congelamento delle tubazioni tra il periodo di prova di pressione e la messa in servizio.
La pressione di prova per la verifica della tenuta viene eseguita a 150mbar, mentre il tempo varia in base al volume dell’impianto. Ad esempio, fino a un volume delle tubazioni di 100 litri la durata è pari a 30 minuti e, per ogni 100 lt aggiuntivi, la durata si prolunga di 10 min.
Inoltre è consigliabile evitare di testare tratte con portata d’acqua superiore a 100 lt.
In questo caso entra in gioco la funzione
Acoustic Leak Alert, presente nel nuovo
Tigris M5, che consente l’individuazione immediata dei raccordi non pressati grazie a un fischio di 80 db.
Il test di pressione con aria compressa o gas inerte invece viene eseguito con una pressione di prova pari a 3 bar e, una volta raggiunta la pressione necessaria, devono passare al massimo 10 min durante il quale la pressione deve rimanere costante.
Inoltre è importante segnalare l’area interessata al collaudo e allontanare il personale per evitare danni in caso di eventuali scoppi.
3. LAVAGGIO DELL’IMPIANTO
Infine, per garantire la qualità dell’acqua potabile è fondamentale sottoporre l’impianto di distribuzione al lavaggio per poi procedere con lo svuotamento dello stesso.