Ci sono limiti a livello legislativo per la raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana?
Bisogna distinguere tra utilizzo interno ed esterno.
Da un punto di vista legale, l’utilizzo dell’acqua piovana all’esterno dell’abitazione è libero.
Per quanto riguarda l’ utilizzo interno alla casa è essenziale non sia destinata al consumo alimentare. In secondo luogo, bisogna disporre di una rete secondaria con dei rubinetti specifici, posizionati in una stanza diversa rispetto a quella in cui sono collocati i rubinetti collegati alla rete di acqua potabile (a eccezione di garage, cantine o delle stanze annesse). Inoltre, devono obbligatoriamente poter essere chiusi con uno strumento esterno e devono disporre di una segnaletica particolare, compresi i WC collegati a tale rete.
Infine è necessario presentare una dichiarazione in comune prima di qualsiasi utilizzo interno e devono essere rispettate un insieme di condizioni in termini di manutenzione della rete, del serbatoio, dei filtri e degli altri elementi che ne fanno parte.
Esiste un caso in cui l’utilizzo interno è espressamente vietato: in presenza di amianto-cemento o di piombo nei materiali di copertura del tetto.
In generale, per evitare di incorrere in sanzioni il consiglio è quello di rivolgersi sempre a personale esperto e competente.