venerdì 4 maggio 2018
Sin dai banchi di scuola ci hanno insegnato che l’
aria calda tende a salire verso l’alto, mentre quella fredda rimane in basso. Pertanto la prima domanda a cui dobbiamo rispondere quando parliamo di riscaldamento a soffitto è: come è possibile riscaldare i locali se il calore è emanato dall’alto, mentre questo, per via delle leggi fisiche, tende naturalmente a salire?
Si tratta di una risposta semplice utilizzando un paragone che ci viene offerto dalla natura, ovvero la primaria fonte di energia: il sole. Questo per effetto dell’irraggiamento, fenomeno che trasferisce calore alle strutture circostanti.
Si tratta di una risposta semplice utilizzando un paragone che ci viene offerto dalla natura, ovvero la primaria fonte di energia: il sole. Questo per effetto dell’irraggiamento, fenomeno che trasferisce calore alle strutture circostanti.
Come funziona il riscaldamento a soffitto?
Con lo stesso principio, un impianto a soffitto trasferisce calore alle strutture dell’ambiente, aumentando o diminuendo la temperatura media superficiale, portandola il più vicino possibile alla temperatura dell’aria.Caratteristica fondamentale di questi impianti e che il flusso di calore emesso per irraggiamento risulta molto più elevato di quello per convezione.
Lo scambio di energia tra due corpi aventi diversa temperatura non interessa l’aria ma solo le due superfici interessate. Questo provoca un aumento della temperatura superficiale con beneficio della temperatura media radiante. Per il raggiungimento del comfort va considerato che, oltre a scambiare o sottrarre calore dalle superfici circostanti, l’impianto va ad agire anche verso gli occupanti di un ambiente. Tra i vari vantaggi di un sistema di questo genere possiamo indicare l’assenza di movimenti d’aria, la modularità del sistema, la qualità del comfort - visto che possiamo andare a modificare solo la temperatura delle strutture senza modificare quella dell’aria - e l’uniformità della distribuzione del calore.
Non ultimo, un grande vantaggio dell’irraggiamento lo otteniamo soprattutto con i grandi spazi e volumi, nei quali non andiamo a scaldare o raffreddare l’intero volume d’aria ma scambiamo calore solo con le superfici, con evidente vantaggio energetico.
Dove conviene installare il riscaldamento a soffitto?
Per via delle caratteristiche della struttura il sistema di riscaldamento a soffitto è particolarmente indicato per edifici di ultima generazione, particolarmente isolati. Particolarmente veloce e reattivo, a bassa inerzia, viene utilizzato con le più basse temperature di mandata tra i sistemi radianti. Particolarmente adatto per case di cura, ospedali, edifici non residenziali. Uno dei principali vantaggi di questa soluzione è rappresentato dal fatto che non necessita di particolari opere murarie e quindi può essere una buona scelta per via della minima invasività. Fondamentale è la struttura architettonica degli edifici, e nel caso specifico l’altezza del soffitto.Dobbiamo distinguere edifici non residenziale da quelli residenziali. Per le strutture non residenziali l’ altezza massima ammissibile, per godere dei benefici sia di comfort che di risparmio energetico del sistema a soffitto, è di 7 metri. Mentre per gli edifici residenziali l’ altezza massima è di 4 mt, ma occorre tenere in considerazione l’ampiezza delle stanze, nel caso di stanze molto alte ma strette, il sistema a soffitto non riuscirebbe ad irraggiare e quindi a scambiare sufficientemente calore con le pareti circostanti, in questo caso consigliamo altre soluzioni radianti come il riscaldamento a pavimento, sistema che risulta più a contatto con le persone che dovranno occupare la stanza.
Vantaggi e gli svantaggi del riscaldamento a soffitto
Il sistema di riscaldamento a soffitto si distingue per una diffusione omogenea del calore, garantendo l’assenza di sbalzi di temperatura, ottima resa impiegando temperature di mandata più basse rispetto ad altri sistemi.Un altro punto di forza consiste nell’elevata modularità che permette a questa soluzione di integrarsi perfettamente con l’architettura e il tipo di soffitto, anche costruito su livelli diversi ed in presenza di abbassamenti. Inoltre il sistema a soffitto è tra gli impianti ad irraggiamento quello che può garantire le più elevate prestazioni in raffrescamento, soprattutto per ambienti molto affollati.
Tra gli svantaggi si può annoverare il limite di resa in termini di potenza termica, infatti il sistema a soffitto è quello che presenta la potenza termica più bassa rispetto agli altri sistemi radianti. Il sistema di riscaldamento a soffitto è, infatti, ideale per strutture con soffitti ben isolati.
Diversi sono i sistemi a soffitto offerti da Wavin: il CD-4 il più versatile presente sul mercato, grazie ai suoi pannelli di varie dimensioni che si adottano ad ogni superficie; il CD-10i per realizzare impianti a soffitto sospesi a secco; il WW-10 sistema molto semplice costituito da pannelli che possono essere prefabbricati o costruiti in opera.
Di seguito i valori di resa delle diverse tipologie di soluzioni:
Riscaldamento a pavimento
10,8 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto
Riscaldamento a parete
8,0 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto
Riscaldamento a soffitto
6,5 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto
Raffrescamento a pavimento
6,5 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto
Raffrescamento a parete
8,0 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto
Raffrescamento a soffitto
10,8 Watt al mq, per ogni °C di differenza tra temperatura ambiente e quella superficiale dell’impianto.