Sistema di drenaggio sifonico Wavin QuickStream per l’Ospedale di Taranto

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2023-02-17 16:22:00


Per realizzare il sistema di smaltimento delle acque meteoriche presso l’ospedale, il consorzio “OSC San Cataldo” ha scelto il sistema di drenaggio sifonico Wavin QuickStream. L’impianto copre una superficie di oltre 30.000 m2, suddivisa in 13 diverse aree, e ha una portata di 2.100 m3/h

 
Il nuovo Ospedale San Cataldo di Taranto prevede una superficie complessiva di 260 mila metri quadrati, su cui si erge una struttura di 4 livelli con 715 posti letto, 70 ambulatori, 28 sale di diagnostica, 19 sale operatorie, 2.286 posti auto e un eliporto posizionato nella zona sud-est.
Questa imponente opera, strategica per il territorio tarantino, ospiterà una delle più importanti e complesse strutture sanitarie della Regione Puglia - spiega il vicepresidente del Consorzio OSC “Ospedale San Cataldo”, Mauro Ceglie - appaltato dalla ASL Taranto al Consorzio “Ospedale San Cataldo Taranto, Scarl” per un importo superiore a 122 milioni di euro, l’ospedale sarà ultimato nei prossimi mesi, coniugando nel migliore dei modi ospitalità e sostenibilità secondo gli standard più moderni del settore”.
Complice la sua superficie coperta molto ampia e la necessità di smaltire rapidamente le acque meteoriche in occasione di precipitazioni intense e non regolari, il progettista dell’intervento, condividendo quando proposto dall’impresa nel dettaglio costruttivo, ha optato per l’installazione di un sistema di drenaggio sifonico in funzione di una soluzione tradizionale a gravità.
Questa tipologia di sistema offre una serie di vantaggi, tra cui una netta riduzione del numero di tubazioni discendenti e in generale una diminuzione delle dimensioni dei tubi e dei relativi carichi gravanti sulla struttura.
La scelta è ricaduta sul sistema di drenaggio sinofico Wavin Quickstream, soluzione già utilizzata con profitto dalla studio di progettazione negli anni precedenti in occasione dell’intervento costruttivo dell’ IKEA di Bari.
Un impianto di drenaggio che copre una superficie complessiva di oltre 30.000 m2, suddivisa in 13 diverse aree, e ha una portata di 2.100 m3/h che gli permette di drenare 879,3 l/s quando l’intensità pluviometrica è pari al valore di progetto.
Le precipitazioni drenate dal sistema di drenaggio sifonico Wavin QuickStream confluiscono in vasche di raccolta, per poi essere smaltite in appositi bacini.
La soluzione Wavin Quickstream installata presso l’Ospedale di Taranto è composta da una serie di collettori orizzontali paralleli alle linee di impluvio, installati all'interno del controsoffitto (ad eccezione del piano interrato, in cui le tubazioni si mantengono “a vista”) e da 13 tubazioni discendenti, ciascuna di esse corrispondente a una delle 13 aree in cui è stata divisa la superficie del tetto, che vengono fatti scendere fino al piano interrato.
Il sistema di drenaggio sifonico Wavin QuickStream assicura grande flessibilità architettonica grazie alla presenza di tubi dal diametro ridotto e una netta ottimizzazione delle performance.
I collettori orizzontali, non richiedendo nessuna pendenza, si integrano nella struttura dell’edificio e semplificano l’installazione anche grazie a uno staffaggio in acciaio di tipo a binario.
Per l’occasione sono stati impiegati 80 ricettori in acciaio inox e alluminio, dotati di due flange con guarnizioni in EPDM per assicurare un’importante tenuta idraulica sulla lamiera, che hanno il compito di captare le acque favorendo l’innesco del sistema grazie a un particolare design che impedisce l’ingresso dell’aria quando viene raggiunta la portata di progetto.

I sistemi di trasporto e staffaggio

La resa ottimale del sistema di trasporto dell'acqua piovana del sistema Wavin QuickStream è garantita da tubazioni e raccordi in polietilene ad alta densità S 12,5, completamente saldati mediante procedimento testa/testa o ad elettrofusione.
Il sistema di staffaggio di Wavin QuickStream è invece costituito da binari in acciaio zincato di diversa sezione, in base al diametro della tubazione da sostenere, e da bracciali con design basato sulle caratteristiche del binario a cui va agganciato, rendendo semplice e veloce l’installazione. Il tutto è opportunamente pendinato al soffitto o alle strutture portanti dell’edificio.
La funzione di questo particolare staffaggio, oltre a semplificare la posa e renderla esteticamente gradevole, è quella di assorbire le sollecitazioni assiali della tubazione in polietilene dovute agli sbalzi termici, nonché sostenere il sistema di tubazioni completamente pieno d’acqua.
Nella progettualità iniziale erano presenti sistemi di raccolta delle acque meteoriche che occupavano spazi enormi e che non davano garanzie di un corretto displuvio. Noi avevamo invece la necessità di una soluzione che fosse la più funzionale possibile in termini di raccolta e gestione dell’acqua piovana. Il sistema Wavin QuickStream ha risposto in maniera perfetta a queste nostre esigenze.
Mauro Ceglie , Vicepresidente del Consorzio OSC “San Cataldo” di Taranto

Drenaggio ottimale

Il sistema di drenaggio sifonico Wavin QuickStream consente un drenaggio ottimale anche in condizioni difficili con eventi meteorici di grande intensità. Il sistema di tubazioni invece è totalmente stagno grazie a una saldatura completa, che parte dalla sommità del tetto fino a raggiungere il punto di scarico posizionato all’esterno dell’edificio.
Nel caso in cui il sistema fognario esterno fosse in blocco in seguito a un surplus di portate, l’eccesso di acqua non avrebbe conseguenze negative sul regolare funzionamento della struttura, dato che gli eventuali trabocchi avverrebbero all’esterno.
Il sistema di drenaggio sifonico Wavin QuickStream ha la caratteristica di lavorare a sezione piena (riempimento totale) e ad alta velocità di scorrimento. Anche il risparmio economico è un elemento che non deve essere trascurato: la soluzione riduce infatti il costo delle tubazioni ed evita ulteriori costi per la creazione di sistemi interrati.
Nella nostra area geografica capita davvero molto spesso che le perturbazioni si traducano in precipitazioni molto intense e copiose - conclude Ceglie - per questo motivo avevamo la necessità di un sistema che fosse quanto più funzionale, in modo da non creare alcun tipo di problema alla struttura ospedaliera”.

Materiali impiegati nel progetto:

• 80 ricettori tipo 260
• 1.720 tubazioni in PeHD diametri dal DN 40 al 250
• 300 raccordi in PeHD diametri dal DN 50 al 250
• 600 manicotti per elettrofusione dal DN 40 al 250
• 135 bracciali zincati dal DN 90 al 200
• 404 coppelle metalliche dal DN 56 a 250